Adoro Milano.
L’adoro con la pioggia, con la neve, con il vento.
L’adoro anche in questi giorni caldi in cui l’aria è ferma e i vestiti si appiccicano alla pelle. Sono giorni in cui le donne sembrano essere più belle e gli uomini anche. Adoro fermarmi davanti a un buon locale a bere un bicchiere di vino fresco, ad assaggiare cibi fragranti. È bello poterlo fare con amici fidati. È bello poterlo fare in locali come la Casa Tapioca di corso Garibaldi 55, locale accogliente, animato dalla simpatia e dalla vitalità dei proprietari brasiliani.
Quando ho chiesto se il bagno era agibile, per me che viaggio in carrozzina, mi hanno risposto con un sorprendente:

–  Certo! Quando vuoi ci chiami che mettiamo la pedana.

Quel certo pronunciato con un sorriso mi ha spiazzato.
Pensavo di dover recitare la solita tiritera sulla mancanza di civiltà degli esercenti milanesi, sul fatto che meno del dieci per cento si è messo a norma con il regolamento edilizio urbano, che prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Per cui capirete il mio stupore nel sentire quel certo.
Quel certo poteva anche rovinarmi la giornata.
Ero pronto a dar battaglia.
Ero pronto a sfogare la mia rabbia.
Ero pronto a maledire il mondo.
E invece niente di tutto questo.
Quel certo, pronunciato con un sorriso pacato, mi ha regalato allegria. Così ho deciso di intervistare Nenè, il proprietario della Casa Tapioca.

Come mai la pedana?
A parte che è un obbligo di legge. La nostra è una scelta. Vogliamo che il nostro locale sia accessibile a tutti: mamme con passeggini, persone in carrozzina. Per questo abbiamo messo campanello di chiamata, pedana, e reso agibile il bagno.
Che cosa diresti ai tuoi colleghi che non hanno la stessa sensibilità?
Devono pensare a un domani. Se io un domani dovessi mettermi su una sedia a rotelle dovrei avere la stessa libertà che ho adesso. Devono pensare che può accadere a chiunque di finire su una sedia a rotelle. Dobbiamo stare bene tutti non solo quelli che possono correre.

Quando sento risposte come queste mi riconcilio con la vita, con la banalità del bene, con gli uomini. Mi tornano in mente le conversazioni con le ragazze e i ragazzi di Abbatti le Barriere.
Così chiedo a Nenè:

Se ti portiamo un adesivo da esporre, per comunicare che il tuo locale è accessibile ti creerebbe problemi?
Certo! Se lo porti io lo metto.

Adoro Milano. Adoro Nenè con quel suo “Certo”, semplice e diretto.
Insieme ai ragazzi di Abbatti le Barriere vorrei inondare Milano di adesivi che certifichino l’accessibilità. Potrebbe essere come quello sotto il titolo, verde flou?
Che ne pensate?

Gianfranco Falcone
Abbatti le Barriere

https://www.mentinfuga.com/dire-fare-baciare-entrare/