In un’epoca in cui nel mondo dell’arte predominano installazioni video, audio, performance, scultura, scegliere l’arte figurativa, la pittura, può suonare ancora anacronistico? Dipende. Innanzitutto dal compito che l’artista le attribuisce.
A dispetto di tutti i dibattiti in merito alla morte della pittura nell’arte contemporanea a al ruolo che occupa oggi nel mercato dell’arte, negli ultimi anni c’è stata una rinnovata celebrazione di questa pratica.

Questa mostra virtuale propone una selezione dei lavori di Igor De Marchi (milanese, classe 1971), nei quali la pittura, oltre ad essere viva, è strettamente connessa alla psicologia: egli la identifica come il mezzo espressivo più efficace ed immediato per indagare a fondo l’animo umano.

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