Silvia Gallerano era lì. Sontuosa nella sua nudità. Canticchiava sottovoce l’Inno dei Mameli seduta su un alto sgabello. Mi ha fatto un cenno con la mano in segno di riconoscimento. Le ho mandato un bacio, lanciandolo poi verso di lei con le mani. L’ho amata per quel suo gesto confidenziale, che mi ha fatto anche capire quale padronanza lei abbia della scena. Non si è scomposta o distratta, ha continuato a cantare.
Gianfranco Falcone
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