La morte. Proviamo a fare un po’ di sintesi.

Partiamo da Ines Testoni e dal testo che sto leggendo: L’ultima nascita.
Dopo tanta riflessione teorica, filosofica e astratta, la Testoni ci fa toccare con mano che cos’è un corpo morto, che cos’è la morte, quali sono le pratiche giuridiche e politiche che si mettono in atto sul corpo morto. Pratiche giuridiche che ad esempio riguardano tasse di successione, eredità.
È sempre questa autrice a sottolineare come, nella nostra cultura, la morte cerebrale diventi l’indicatore che consente di stabilire la morte stessa. In altre culture la morte è sancita dalla putrefazione del corpo.

Il merito di Jung era stato quello di indagare su ciò che avveniva dopo la morte. Assumendo una posizione in questo antitetica a quella di Heidegger, che in Essere e tempo dice esplicitamente che il problema metafisico non lo interessa, preferendo indagare che cosa la morte rappresenti nell’al di qua. La morte è per l’autore di Friburgo l’estrema possibilità, che dà senso. È l’angoscia che prende di fronte a questo evento, e che non si risolve in un altrove, in un premio futuro.

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