La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mia partecipazione come spettatore al Festival Tendenze Clown, che si è tenuto al Teatro Parenti di Milano poche settimane fa. Sono stati quattro giorni rutilanti, di invenzioni, divertimenti, giochi, ma che alla fine hanno lasciato l’amaro in bocca. Improvvisa come una stilettata mi ha colpito l’evidenza che su 19 artisti soltanto uno era una donna.
A quel punto è accaduto qualcosa. Qualcosa ha fatto massa critica.
L’ho sempre saputo, era tra le righe, fa parte della nostra società, del nostro sistema, il fatto che le donne siano neglette, escluse.

Qualche tempo fa ho chiesto ad amici ed amiche di aiutarmi a completare una lista di donne significative del secolo scorso e dei giorni nostri. Tutti noi, io compreso, ci siamo trovati in grossa difficoltà nel completare questa lista.

Il punto non è che non esistano donne significative. Il fatto è che quando esistono vengono invisibilizzate. E se è vero che la storia la scrivono i vincitori è anche vero che in questa strana guerra dei generi, maschile e femminile, la storia la scrivono i maschi. E la scrivono male. Fino al punto di eliminare dalle loro ricostruzioni, della loro immagini del mondo, le donne.
Dopo essere stato al Festival Tendenze Clown ho approfondito una piccola ricerca. Da questa emergevano alcuni dati.

 

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