A Milano la burrasca aveva scoperchiato tetti e allagato strade ma ATIR è andata in scena lo stesso. Mentre mi avvicinavo con la mia carrozzina alla Chiesa di S. Maria alla Fonte, immersa nel bel parco della Chiesa Rossa, mi chiedevo chi dei matti di ATIR avesse lanciato l’idea di un Festival al buio, in cui lo spettatore arriva a teatro e non sa chi andrà in scena.
Si conoscono solo i nomi degli artisti che partecipano alle ventidue serate del festival La prima stella della sera, ma non quando interverranno.
Matti quelli di ATIR. Ma che splendida follia.
Hanno voluto svincolare il ritrovarsi dal nome dei personaggi. Dando così ancora più valore a quel rito civile che è il Teatro. A richiamare il pubblico non sono i grandi nomi ma il teatro stesso. Splendida trasgressione quella di rinunciare al nome in cartellone.
Il pubblico ha dato ragione ad ATIR. Ogni sera c’è stato il tutto esaurito nel cortile adiacente l’abside della chiesa dei frati cappuccini che hanno generosamente concesso lo spazio.

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