Lo sguardo che Maria Grazia Galatà, palermitana di nascita e veneziana d’adozione, getta sul mondo è uno sguardo che coglie vibrazioni interiori e il divenire del mondo, e lo fa con la capacità di cogliere sfumature e sottigliezze dell’essere. Come nel progetto Chinarsi sull’ombra, che svela una nudità femminile e morbidezza di linee, contorni, ombre, che non parlano soltanto di corpo. Raccontano la ricerca di una cifra fortemente emozionale.
Maria Grazia Galatà nel suo lavoro non individua soltanto i minimi movimenti della coscienza.
Gianfranco Falcone
L’intervista con gli scatti continua su Mentinfuga