La religione nella sua prima realtà fa convergere su di sé l’eccesso nevrotico individuale, lo guarisce nel suo “psicodramma-sociodramma” collettivo; essa è tanto più nociva dal punto di vista sociale quanto più benefica dal punto di vista individuale. Il sereno equilibrio del credente (quando è dato) si fonda sul delirio patologico della sua religione. (E. Morin)