A dominare la scena con la sua energia Marco Flores, nello spettacolo Rayuela, tratto dall’omonima novella di Julio Cortázar, che la drammaturgia di Francisco Lopez ha adattato per il bailaor di origini gitane. Splendore di una chitarra gitana accarezzata, blandita, amata, con magistrale perizia e confidenza da José Tomás, accompagnato dal canto appassionato di Alfredo Tejada.
È la terza serata del Flamenco Festival.

A scandire i diversi momenti dello spettacolo un uso accorto delle luci, che sottolineavano i momenti emotivi salienti e la grande tecnica messa in campo da Marco Flores, che in scena cambia tre vestiti, un primo abito scuro, un secondo color cipria, un terzo con pantaloni dalla vistosa fantasia.
Il ballerino ci porta nel suo mondo, lo evoca, lo presenta ai nostri occhi. È un mondo fatto di gioie, di solitudini, di malinconie, ma anche di momenti picareschi. Sono proprio questi ad averci convinto maggiormente, ad averci parlato al cuore.

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Gianfranco Falcone